A molti parlare di Intelligenza Artificiale fà paura, paura di perdere il posto di lavoro, paura che le macchine ci comanderanno, ma noi caregiver di bambini dello Spettro dell’Autismo ci vediamo una grande opportunità.
Allego uno stralcio tratto dall’Huffinton Post del 19/05/2023 che vi fà capire meglio il futuro dei nostri bambini.
IA per i disturbi del linguaggio
Dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento all’Università di Montréal, Mirco Ravanelli si occupa di Intelligenza Artificiale conversazionale, che utilizza il deep learning per parlare agli utenti in modo naturale e personalizzato. Questo significa, per esempio, riconoscimento vocale per la diagnosi dei disturbi del linguaggio nei bambini, come la dislessia. “I sistemi a cui lavoriamo analizzano gli eventuali errori compiuti nella produzione di fonemi”, sottolinea Ravanelli.
Il vantaggio dell’IA? Farlo in breve tempo su un grandissimo numero di persone. Uno screening di massa che un medico umano non potrebbe gestire. Ma il progetto a lungo termine di Ravanelli è costruire macchine in grado di conversare naturalmente con gli esseri umani. Con un occhio ai futuri robot che dovranno assistere gli anziani in un mondo sempre più vecchio.